Perché l’igiene conta non solo in tempi di Coronavirus: dispositivi medici e cosmetici a confronto

Non sono medicinali, ma rientrano pur sempre nell’area salute. Sono “dispositivi medici” e “cosmetici”, tutti prodotti trattati da industrie, distribuzione intermedia e farmacie.  Diventa quindi indispensabile, per chi opera a vario titolo in tali settori, nonché per il consumatore finale, saperne di più, imparando a conoscere le differenze anche di carattere normativo.

Con il continuo evolversi del mercato legato alla salute ed al benessere della persona, sono sempre più numerosi i dispositivi medici ed i cosmetici con caratteristiche apparentemente similari ma che presentano in realtà differenze sostanziali.

Non bisogna sottovalutare queste differenze perché, in particolare per quanto riguarda i prodotti utilizzati in ambito ospedaliero o per la cura e la detersione di lesioni di varia natura, le garanzie di efficacia e sicurezza non sono le stesse, e anzi in alcuni casi l’utilizzo di un prodotto “cosmetico” può risultare controproducente.

 

 

Classificazione e definizioni

Analizziamo in breve le differenze fra le due tipologie di prodotti:

  • Il “dispositivo medico” (DM), secondo Direttiva 93/42 CE, è un prodotto, impiegato da solo o in combinazione con altri, destinato a essere utilizzato sull’essere umano con finalità diagnostiche e/o terapeutiche per la diagnosi, la prevenzione, il controllo della terapia o l’attenuazione di una patologia. La normativa per i DM è rigida, vengono eseguiti test preclinici e clinici in vitro o in vivo per assicurare la loro sicurezza ed efficacia, sono fabbricati in ambienti controllati e spesso si tratta di prodotti sterili. Inoltre, anche dopo la loro messa in commercio vengono eseguiti controlli post-vendita da parte del Ministero della Sanità, nonché periodici test di sorveglianza.
  • Il prodotto classificato come “cosmetico” è invece qualsiasi sostanza o miscela destinata a essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, labbra, sistema pilifero e capelli, unghie) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli e mantenerli in buono stato. I “cosmetici” seguono il Regolamento (CE) n.1223/2009 che ne disciplina la produzione secondo “buone pratiche di fabbricazione”, ma senza imporre limitazioni circa l’uso di ambienti produttivi controllati, di macchinari dedicati o senza specifica sui test da eseguire sui componenti attivi, che potrebbero quindi rivelarsi dannosi se utilizzati su un soggetto fragile o già provato da patologie, in particolare se croniche.

 

 

L’igiene in ambiente ospedaliero e domiciliare

Di frequente vengono erroneamente utilizzati prodotti “cosmetici” su pazienti che necessitano di condizioni igienico-sanitarie controllate che solo i DM possono garantire.  La maggior parte dei pazienti ospedalizzati, infatti, non è in grado di prendersi cura della propria igiene autonomamente e presenta spesso problematiche cutanee di varia natura (piaghe da decubito, lesioni croniche, ferite chirurgiche etc.).

Risulta evidente come l’uso di cosmetici in questi casi possa essere dannoso per la salute del paziente, soprattutto nei casi in cui la toeletta quotidiana non venga svolta da personale infermieristico, ma da un care-giver, solitamente un parente o un volontario, non in grado di valutare autonomamente lo stato cutaneo del degente.

In tutti questi casi, l’uso di un dispositivo medico può fare la differenza: gli ingredienti attivi si caratterizzano per alto livello di tracciabilità e per la loro comprovata efficacia e sicurezza nel trattamento della cute fragile e lesa, la loro produzione avviene in “camere bianche” a contaminazione controllata e possono, inoltre, subire ulteriori processi di sanificazione termica e di sterilizzazione per garantire l’assenza di carica microbica.

 

L’attuale situazione legata all’epidemia da Coronavirus (COVID-19) ha drammaticamente evidenziato come sia facile la trasmissione di infezioni, sia in ambito ospedaliero che domiciliare, e come l’igiene personale sia determinante per contenere il problema. L’utilizzo di DM per la disinfezione e la detersione di mani e corpo (per esempio panni e manopole imbibite di sostanze adeguate) permette una detersione profonda e rapida. Inoltre le persone che rimangono a casa, soprattutto quelle anziane e con mobilità limitata, presentano spesso piccole piaghe. Quindi è importante, in particolare nella presente emergenza, usare prodotti garantiti per le loro caratteristiche, come i Dispositivi Medici, che assicurano una corretta igiene e dunque la prevenzione da infezioni e malattie.

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